I caregiver, coloro che si prendendo cura quotidianamente di un proprio familiare, sono fondamentali nell’assistenza e nel sostegno alle persone con Parkinson. Tuttavia, dal momento che la cura quotidiana del paziente richiede un enorme impegno in termini di fatica e risorse, le responsabilità del caregiver hanno spesso delle ripercussioni sulla sua stessa vita.
Una delle maggiori sfide da affrontare per chi si prende cura di un malato di Parkinson, infatti, è quella di gestire i compiti assistenziali senza trascurare le altre attività ordinarie che richiedono comunque tempo, attenzione ed energia.
La situazione diventa più difficile quando gli impegni sono tanti o emotivamente coinvolgenti. Assistere un proprio caro è senz’altro espressione di affetto e amore per una persona ritenuta importante, ma può anche diventare psicologicamente e fisicamente esasperante. Se l’impegno richiesto diventa eccessivo, l’energia, il buon umore e la capacità di far fronte ai problemi si riducono inevitabilmente, e possono portare a una condizione di stress, stati d’ansia o senso di colpa per il timore di non essere adeguati al compito.
Gli incontri di sostegno psicologico per cargiver: dove e quando
Per prevenire questi possibili stati di difficoltà ed offrire un supporto concreto a chi “fornisce cure”, la nostra Associazione organizza un gruppo di sostegno psicologico per familiari, coordinato dalla psicologa-psicoterapeuta Dott.ssa Lorenza Rosso.

Gli incontri si svolgeranno presso la sede dell’Associazione Parkinson Padova in Via Caliari 1/bis, dalle ore 16.30 alle ore 18.00, in queste date:
2-9-16-23 marzo (lunedì)
3-10-17-24 aprile (venerdì)
Il contributo richiesto per ciascun partecipante è di 40 €.
Per motivi organizzativi, invitiamo le persone interessate a comunicare la propria adesione entro il prossimo 15 febbraio scrivendo una mail a associazioneparkinsonpadova@gmail.com o telefonando al 366.1537851
Cargiver e malati di Parkinson: il tempo dedicato
Da un’indagine condotta dal Censis emerge che un caregiver dedica quotidianamente al paziente di Parkinson in media 8,8 ore della propria giornata per le mansioni di assistenza diretta, cioè le attività rivolte direttamente al paziente e alla sua cura. Un valore che tende a crescere parallelamente al crescere dello stadio di malattia.
Guardando al tempo impiegato per la sorveglianza, ovvero sia il tempo trascorso con il paziente e al contempo dedicato anche allo svolgimento di altre attività, i caregiver hanno indicato di dedicare quotidianamente al paziente 10,2 ore in media. Anche in questo caso, il dato rappresenta un valore che cresce al crescere dello stadio della malattia.

Cargiver e malati di Parkinson: le difficoltà psicologiche e di relazione
Esiste una dimensione non sempre palese dell’impatto che l’impegno assistenziale protratto può esercitare sulla vita del caregiver, ed è quella psicologica e relazionale. Le conseguenze più frequentemente indicate dai caregiver sono quelle che hanno a che vedere con l’uso del tempo libero, dal momento che i compiti assistenziali finiscono per assorbire gran parte del tempo extra lavorativo. Attività sportive, viaggi, hobby, forme di impegno sociale come il volontariato, vengono sacrificate da oltre la metà del campione utilizzato nella ricerca.
Ma forse ancor più doloroso psicologicamente può essere il diradarsi delle amicizie, a causa della inevitabile riduzione delle occasioni di incontro, che configura il crescente isolamento sociale di chi si dedica ai compiti assistenziali.
Considerando la situazione complessiva in cui si trovano i caregiver, dunque, emerge un quadro non privo di difficoltà.
Affrontarle avvalendosi di un sostegno psicologico significa riconoscere e rispettare i propri limiti. E, soprattutto, adottare una strategia utile per identificare e sviluppare le proprie risorse e il proprio equilibrio, così come per facilitare e migliorare la relazione interpersonale e di cura del proprio familiare.